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Qui è stata scoperta qualche decennio addietro la voragine a campata più profonda d’Europa, Su Sterru, un inghiottitoio di 270 metri e del diametro di 25.
Poco distante troverete le famose as piscinas, piscine naturali che raccolgono l’acqua piovana a cui si abbeverano maiali, capre e asini che vivono tutt’intorno allo stato brado. Più avanti si incontra la chiesetta campestre di san Pietro, che risale al XVIII secolo; lì accanto parte un sentiero praticabile soltanto a piedi che scende fino alla bellissima Cala Goloritzè (occorrono dalle quattro alle sei ore tra andata e ritorno). Se si parte dalla costa, una mezza giornata è sufficiente per visitare l’altopiano del Golgo (durante i mesi più caldi la temperatura supera abbondantemente i 35 gradi!).

Si può continuare l’escursione lungo la SS Orientale Sarda in direzione Dorgali e, attraversato il passo di Genna 'e Silana (1017 metri), raggiungere la stupefacente gola di Gorropu, che fa parte del Supramonte, un complesso calcareo ricco di picchi, valloni, crepacci e gole, tra le quali si distingue appunto Su Gorropu. Per gli amanti del trekking è possibile percorrere un sentiero a piedi; in alternativa, esistono in loco escursioni organizzate.

Oppure, sempre partendo da Baunei in direzione Dorgali, dopo un’ora e mezza circa di macchina, passando per Urzulei, Talana, Villagrande e Gairo, in un lungo giro panoramico tra zone di alta collina, si incontra Osini, dove vale la pena visitare la scala di S. Giorgio, una gola delimitata da alte pareti verticali di natura calcarea e dolomitica; da lì si può proseguire e spingersi fino ad Ulassai per vedere la grotta di Su Marmuri. L’imponente ingresso alla grotta è posto su una ripida scarpata dalla quale si comincia a scendere nelle viscere della terra grazie a una scalinata di 200 gradini. Il percorso all’ interno della grotta è lungo quasi 850 metri, sempre sullo stesso livello; si attraversano diversi ambienti, di cui uno, detto “grande sala”, è lungo 72 metri e largo 30. Ma le meraviglie non finiscono qui poiché durante il tragitto si incontrano anche due laghi sotterranei mentre gigantesche stalagmiti si ergono dal pavimento della cavità; alcune addirittura assumono fogge particolari, come quelle della “sala del cactus”, che richiamano le note piante esotiche.

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